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FisioMed
Ernia del disco lombare: trattamento chirurgico o fisioterapico?

L’ ernia del disco è definita come la rottura totale o parziale delle fibre dell’anello del disco intervertebrale, detta rottura provoca l’uscita della sostanza gelatinosa (nucleo polposo) verso l’ esterno, causando irritazione dei nervi spinali adiacenti e così i sintomi classici da ernia del disco.

Il processo di ernia si compone di quattro stadi di degenerazione del disco: degenerazione del disco, prolasso o protrusione, estrusione e sequestro della radice nervosa.

Per la diagnosi si effettuano test clinici ed esami di diagnostica per immagini. Il trattamento standard consiste di relativo riposo, antinfiammatori, analgesici, fisioterapia e infine chirurgia.

Che cosa sappiamo?

Questo articolo si concentrerà sull’ ernia del disco del tratto lombare, in quanto è la più comune; 90% di ernia sono tra i livelli L5 e S1. Gli esseri umani, in quanto posizione bipede determina un maggior carico per la colonna vertebrale e le sue strutture, di conseguenza, sono più inclini a tali lesioni .

Il disco intervertebrale è costituito da un materiale viscoelastico che ha la capacità di essere modellato durante l’attività o movimento, e ritornare alla sua posizione iniziale durante la posizione di riposo.

Perché allora si verifica l’ernia del disco?

Perché se il disco è soggetto a carichi per un lungo periodo di tempo, si deforma senza possibilità di ritornare alla sua posizione di riposo.


Dopo i 50 anni le si incominciano ad avere alterazioni degenerative dei dischi intervertebrali lombari nel 90% delle persone. A volte per cause specifiche ma la stragrande maggioranza, per usura del corpo.

I sintomi che compaiono sono: dolore, intorpidimento, formicolio o debolezza degli arti inferiori, così come il mal di schiena. Tutto questo è noto come la famosa “sciatica”, che ha un’incidenza del 2% nella popolazione generale.

I fattori di rischio

La posizione verticale bipodalica è un fattore chiave poiché le vertebre lombari rispetto all’osso sacro sono posizionate anteriormente, producendo una lordosi lombare che porta un maggior carico sulla colonna vertebrale, poiché la gravità comprime i dischi.

Al sesso maschile è associato un aumentato del rischio di ernia del disco lombare, questo fattore aumenta nelle persone tra 30 e 50 anni, cattive posizioni e le abitudini adottate durante tutta la giornata: stare un numero eccessivo di ore di seduto, chinarsi o piegarsi senza piegare le ginocchia, facendo movimenti ripetuti di rotazione del tronco durante lavori che richiedono il sollevamento di carichi pesanti o anche l’esposizione ripetuta alle vibrazioni.

Come esseri viventi, è normale l’usura del nostro corpo e la rottura dei relativi tessuti. Tale usura può essere sintomatica, ma spesso anche asintomatica.

Sintomi e diagnosi di ernia del disco

Fondamentale è capire che possono esistere casi in cui vi sia evidenza diagnostica di ernia del disco, ma non vi sia sintomatologia.


La clinica comunemente è associata con un evento o uno sforzo brusco, tale da rompere l’anello fibroso (altamente innervato), generando successivamente dolore lombare più la classica radicolopatia.

Il dolore si aggrava con la tosse, starnuti, durante la defecazione e con la manovra di Vasalva.

Quando il nucleo polposo fuoriesce e comprime le radici nervosi si hanno i tipici sintomi da radicolopatia o sciatica ovvero:dolore agli arti inferiori, dolore al tratto lombare della schiena, intorpidimento, debolezza, formicolio e raramente perdita di controllo dell’intestino e della vescica.

Il paziente descrive il dolore filiforme come una corrente elettrica tagliente e bruciore. Come esami di diagnostica per immagini, viene prescritta la RMN(risonanza magnetica) o la TAC .

Oltre agli esami di imaging, si deve eseguire una valutazione neurologica dettagliata che comprende: la valutazione dei riflessi, della sensibilità e dei movimenti. Così, un eventuale coinvolgimento della radice nervosa verrà evidenziato.

Trattamento per ernia del disco

Il paziente che viene a visita con una diagnosi medica di ernia del disco lombare, di solito si inizia con un trattamento conservativo . Tale trattamento consiste in:

Farmacoterapia, composta da miorilassanti, antinfiammatori e fans.

Quando il dolore è molto forte e una radice del nervo è intrappolata, è indicato utilizzare corticosteroidi e / o oppiacei.

In alcuni casi, sono somministrate iniezioni epidurali di steroidi .

Al paziente è consigliato un relativo riposo,assolutamente da evitare di stare tutto il giorno nel letto, e l’abolizione dei lavori che possono aumentare i sintomi.

Fisioterapia. Una parte fondamentale del trattamento conservativo aiuta a ridurre i sintomi e previene il possibile peggioramento dell’ ernia del disco, o la comparsa di una nuova. Numerose tecniche sono utilizzate per ridurre la sintomatologia del paziente:

Pompa Diamagnetica ( ottimi risultati in poche sedute)

Tecar

Laser

Terapia Manuale

Manipolazione Vertebrali

Esercizio terapeutico

Kinesiotaping

Neurodinamica

Ginnastica posturale

Pilates

Se, purtroppo, non vengono ridotti i sintomi con il trattamento conservativo, ci sono più opzioni per il trattamento di un ernia del disco:

Ozonoterapia. Si dimostra come alternativa per il trattamento della tecnica ernie del disco lombare, si consiglia che sia somministrata con l’utilizzo della RMN.

Il trattamento chirurgico. Se i sintomi del paziente con qualsiasi trattamento conservativo o precedente non si arrestano o peggio si aggravano,questa e’ l’ultima soluzione.

Conclusioni

L’ernia del disco lombare appartiene al gruppo di patologie della colonna vertebrale, una malattia endemica che colpisce l’80% della popolazione generale in tutta la sua vita. Molteplici sono i fattori che aumentano la probabilità di un’ ernia del disco, come è diversa la sintomatologia.

Dagli studi scientifici risulta che il miglior trattamento conservativo,è la fisioterapia essendo efficace e indicata per questa condizione, qualora i sintomi non vengono ridotti ed altri trattamenti sono stati provati è richiesto l’uso di un intervento chirurgico.